ANDARE DA ROMA AL MARE DI FIUMICINO SEMPRE SULL’ARGINE DEL TEVERE
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DA ROMA AL MARE DI FIUMICINO SEGUENDO L’ARGINE DEL TEVERE

Sappiamo tutti che Roma è nello stesso tempo una città poco bike friendly e con enormi potenzialità cicloturistiche. E vediamo che la città è tutt’altro che immune dai trend internazionali: la bicicletta va di moda anche qui.

Roma verso un futuro ciclabile

Basta mettersi lungo la pista del Tevere per sperimentare una fila ininterrotta di romani in bici, soprattutto durante i week-end. O uscire per il centro storico o sull’Appia antica nella bella stagione e contare i gruppi di turisti in bicicletta che si incrociano.

Io stesso in qualche modo rappresento la sintesi di questi due mondi, che in realtà è uno soltanto. Sono venuto a Roma (dalla Scandinavia) più di trent’anni fa senza patente e ho quindi subito dovuto comprarmi una bicicletta, visto che i mezzi pubblici funzionavano a singhiozzi. In seguito sono uscito in bicicletta per Roma quasi quotidianamente. E da più di dieci anni porto in giro in bicicletta per Roma e dintorni i miei compaesani in vacanza.

Questo per dire che a Roma gli spostamenti in bicicletta e il cicloturismo non sono due realtà contrapposte. Anch’io, quando ho un appuntamento da qualche parte a Roma, calcolo sempre un po’ più di tempo per scegliere la strada più carina e godermi questa città unica al mondo.

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Pedalare fuori Roma

Ma Roma non è soltanto la grande ed antichissima metropoli. E’ anche l’hinterland che ha permesso a Roma di diventare ricca. La sua splendida campagna, le sue colline, i suoi Castelli e soprattutto il suo mare. Il mitico Mediterraneo, che tanto fa sognare i nordici.

Negli ultimi anni ho scoperto quanto è importante portare i turisti fuori Roma, nella bellissima countryside che circonda la metropoli da tutte le parti. E anche, ancora più affascinante, arrivare a Roma in bicicletta. Gli stranieri pensano infatti che tutte le strade portano a Roma, mentre noi sappiamo che per gli antichi romani era più importante che portassero fuori Roma, verso le province.

Quando si tratta di andare fuori Roma, dal centro antico, dal Colosseo, verso le zone verdi che circondano la città, vediamo che Roma è meno bike friendly che mai. In attesa del GRAB, mancano del tutto le ciclovie, le Radwege, come direbbero i tedeschi, campioni mondiali nel settore. Si va abbastanza facilmente verso il Parco di Veio sulla pista Tevere Nord e continuando sulla Francigena. Oppure sulla bellissima (ma scomoda!) Appia Antica verso i Castelli Romani.

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Andare al mare in bicicletta

Ma i romani sognano il mare, giustamente. Roma è una città d’entroterra, fondata da contadini. E’ giusto che si sogni il mare. Il mare non è lontano da Roma, ma non è neanche vicinissimo, soprattutto in bicicletta. E molti si sono stufati di fare le file chilometriche sulla Colombo o sulla Via del Mare durante i week-end (oppure salire sui trenini sovraffollati).

Ecco che sogniamo tutti di andare piacevolmente al mare in bicicletta e che le stiamo tentando tutte da anni. Quale potrebbe essere la strada ideale?

Io non pretendo di aver scoperto l’America e neanche l’argine di Roma. Il Tevere è storicamente un fiume a grande rischio di alluvioni ed inondazioni. E gli argini lo seguono, lo imbrigliano per tutto il suo tortuoso percorso pianeggiante fino al mare. L’argine, quindi, sta lì e da tempo è stato utilizzato per creare la pista ciclabile più lunga, famosa ed amata di Roma. Un grandissimo successo, quando ci pensiamo, e fondamentale per diffondere l’amore della bicicletta tra i romani. Ma la pista ci molla al GRA (Ponte di Mezzocammino).

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Il famoso “tratto mancante”

Da tempo i ciclisti più esperti conoscevano e frequentavano il pezzo seguente, la strada sterrata è parzialmente asfaltata fino a Ponte Galeria (8 km dal GRA), sull’argine opposto, quello destro. Ma da lì? Beh, si andava a tentoni, cercando di continuare sull’argine, ma incontrando una vegetazione sempre più impenetrabile. Nello stesso tempo, il sindaco di Fiumicino faceva la sua parte creando una bella pista ciclabile sullo stesso argine nel territorio suo fino a Parco Leonardo. Il problema era che in mezzo ci stava una specie di no man’s land di almeno 6 km.

Il locali conoscevano magari il percorso e qualcuno riusciva a farlo durante le stagioni fredde. Ma per portare i miei turisti, che pernottavano a Fiumicino e volevano arrivare a Roma in bicicletta, ci voleva un deciso intervento di taglio della rigogliosissima vegetazione. Con soltanto tre quattro giorni di lavoro di tre quattro volontari affiatati, abbiamo quindi aperto il corridoio nel verde che alcuni di voi già conoscete.

Che senso ha? Non è il modo più veloce per arrivare al mare. Ma è sicuramente il più bello. Perché non dividi la strada con le macchine prima che arrivi a Fiumicino (Episcopio di Porto). E per lunghi tratti sei in mezzo alla campagna e alla natura rigogliosa, con il bel fiume azzurro a pochi metri e con una vivace vita naturale intorno (moltissime specie di uccelli, la volpe che magari ti taglia la strada).

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Ciclovie anche non asfaltate

Ma non si doveva prolungare la pista stendendo una bella striscia di asfalto su tutto l’argine? Si doveva, ma visto che non è stato fatto, intanto godiamoci questi luoghi così come sono. Avrete forse visto che in Germania mica asfaltano tutte le ciclovie. Spesso una strada sterrata con l’erba in mezzo è molto più affascinante. E poi la variazione! L’asfalto ce l’avete fino al GRA e sull’ultimo pezzo fino a Fiumicino. L’importante è che si cammini bene e che ci si possa andare anche con una bici da città con buoni copertoni. E’ un viaggio slow, dove godersi i panorami. Sono 37 km dal Colosseo al Porto di Fiumicino, e normalmente dovete calcolare almeno due ore e mezza. Al ritorno potete prendere il treno da Parco Leonardo (costa appena cinque euro bici compresa).

La ciclovia del Tevere è una. E da Castel Giubileo deve arrivare al mare. La vegetazione è lussureggiante e cresce in modo incontrollato nella bella stagione. Perciò abbiamo bisogno di un taglio costante e sistematico. E’ una cosa che per ora dobbiamo fare noi volontari. Ricordatevi che si sta progettando una ciclovia tirrenica lunghissima, dal confine francese fino al litorale romano, sulla falsariga di quella adriatica. Quindi Roma deve essere collegata al mare per noi ciclisti.

Molti hanno già cominciato a frequentare questo nuovo itinerario. E ogni volta che ci andate, il sentiero si fa più compatto ed evidente. Questo percorso lo facciamo insieme, nel segno della solidarietà e l’amicizia. E’ infatti un percorso dove si fanno gli incontri. Perché mentre noi abitanti di Roma vogliamo andare verso il mare, quelli di Ostia, Fiumicino e Focene vogliono venire verso Roma. E spesso ci incontriamo a metà strada.

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L’interesse turistico del percorso

Per i turisti il giro è interessantissimo, perché possono arrivare in bicicletta a Roma dall’aeroporto. Recentemente stavo pronto con le bici appena il mio gruppo di turisti usciva dal terminal. Oppure, dopo un giorno in giro per la grande città, i cicloturisti possono andarsene verso la costa a scoprire l’antico porto di Roma, il cosiddetto Lago di Traiano (antico bacino portuale), e le maestose rovine dei magazzini che lo circondavano. E in pochi km si arriva anche a Ostia Antica e da lì a Ostia Nuova, con la sua pineta, il suo lungomare, il suo porto e il suo idroscalo letterario.

Oppure andiamo semplicemente a farci un pranzo di pesce o uno spritz sul lungomare di Fiumicino. In ogni caso: il prossimo sabato (10 giugno) andremo tutti al mare ed insegneremo ai romani che ancora non la conoscono questa nuova bella ciclovia della Città Eterna.

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Qui trovate il .gpx del percorso.

E qui (link facebook) tutte le istruzioni del caso.


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