Il pom pom maker è un attrezzo che serve a fare i pom pom, come i più sagaci di voi avranno intuito: in quattro taglie, pom pom piccolo, medio, grandino, grande. La crimpatrice invece serve…
Pubblichiamo il racconto del viaggio di Raffaele e Marta sulle tracce dell’Appia Antica. In bici, naturalmente. L’idea di fare un viaggio lungo tutta l’Appia Antica ha cominciato a prendere forma molto tempo fa, nel momento…
Roma ha i suoi segreti, lo sappiamo tutti. Il problema è scoprirli. C’è chi pedala nel traffico, ragiona come un motorino, preferisce le vie dirette e non ha paura di mescolarsi alle auto. E poi…
Davide Colella, 42 anni, giornalista, sposato e padre di un bimbo di due anni ci dice sorridendo che è troppo facile appassionarsi alla bici quando si vive in una zona con parchi bellissimi ricchi di vestigia antiche.
Ci sono delle cose che il ciclista urbano, se vuole rimanere vivo, non deve fare mai. Dall’esperienza di cadute rovinose e squarci vari di uno degli esponenti più imbecilli del cicloattivismo romano una serie di regole ferree per sopravvivere in città in sella a una bici.
Pedalare fuori porta verso la cima di un monte, specie per un ciclista urbano romano, regala momenti di non trascurabile felicità: il traffico motorizzato si dirada, il territorio circostante s’inverdisce, l’aria si fa via via più pulita e sottile.
Oggi, dopo tantissimo tempo (da marzo) sono andato in ufficio in bicicletta. Non è stato difficile, la gambe andavano da sole e la bici conosceva perfettamente la strada.
Speravo da tempo che il frivolissimo, superficiale, nevrotico mondo della moda, nel quale non mi onoro ma mi accade di lavorare, si accorgesse dell’esistenza della bici. Della sua contemporaneità, del suo potenziale attrattivo, dell’idea di libertà che la sua sola vista ci procura.
Sono innumerevoli le curiosità sul mondo e sulla storia della bicicletta. Ed ognuna di esse non fa che confermare quanto questo mezzo sia meraviglioso, versatile, fondamentale e divertente.
Siamo arrivati all’altezza dell’isola Tiberina. Qui anticamente il flusso veniva rallentato ed era più facile, a valle, attraversare il fiume. La riva destra veniva detta veiente, da Veio, prima storica nemica etrusca dell’antica Roma.
