Come diceva Margaret Thatcher, se vuoi avere successo la cosa più importante in assoluto è non fare grosse cazzate; e quindi, ecco a voi dieci cazzate che è meglio non fare mai se usi la bici in città.
Siamo a Roma in una giornata infrasettimanale di maggio, al tramonto. Il traffico ha lasciato il posto alla frescura dei bei platani che ornano le mura ed accompagnano la nostra passeggiata.
La mia prima (e unica?) Ciemmona si è svolta in tre calde giornate di fine maggio, nella città che mi ha dato i natali. E’ stato proprio il fatto che si svolgesse a Bari a far scattare in me la scintilla, la voglia di parteciparvi.
Sono stato a Bari per la CIEMMONA 2017: è un appuntamento al quale partecipo ogni anno, dal 2008; mio figlio in 10 anni ne ha pedalate 8, per noi è una festa di famiglia.
Chi vi scrive è una strenua sostenitrice della European Cycling Challenge, la simpatica e turbolenta gara tra ciclisti di varie città europee che si svolge nel mese di maggio da ormai 5 anni.
Quella dell’Egitto fu una vera moda che investì con furore la capitale dell’impero. Un caldo vento che, portato dall’affascinante Cleopatra, ospitata dal suo amato Cesare a Trastevere, continuò a spirare per secoli.
Riscoprii la bici quasi per caso, avevo notato un tratto di pista ciclabile appena realizzata lungo gli argini dell’Aniene e volevo comperarne una per fare delle passeggiate la domenica assieme alla mia compagna.
Arrivando alle mura aureliane lungo la via Ostiense, oggi trafficatissima arteria che ricalca l’antica strada che portava a Roma dall’antico porto di Ostia, la si vede là, irreale come un marziano sceso dalla Luna: una piramide. In mezzo al traffico a molti ricorda piuttosto un monumento neoclassico o addirittura fascista.
Nelle giornate di primavera con il cielo terso e la generosità della flora un percorso lungo e piacevole mi attende e così inizio la giornata come fossi in vacanza.
Caro Leonardo, ieri, abbiamo messo su, in bicicletta, la tua prima disobbedienza civica. Sono stato molto orgoglioso di te per due volte.
