CRIMPATRICI, SPINOZA, E ALTRI MOTIVI PER ISCRIVERSI A SALVAICICLISTI-ROMA - Salvaiciclisti Roma
baruch spinoza

CRIMPATRICI, SPINOZA, E ALTRI MOTIVI PER ISCRIVERSI A SALVAICICLISTI-ROMA

Il pom pom maker è un attrezzo che serve a fare i pom pom, come i più sagaci di voi avranno intuito: in quattro taglie, pom pom piccolo, medio, grandino, grande.

La crimpatrice invece serve per spellare i fili, ma questo chi non lo sa. Cioè metti che un pomeriggio ti prende quella voglia che tutti conosciamo: di spellare un filo. Con la crimpatrice lo puoi fare.

O una bella edizione de La Locandiera e Gli Innamorati di Goldoni;

Certo, pure Tutto Spinoza in formato ebook, Bompiani, che je voi dì. Lo sappiamo tutti, i pomeriggi che non ti viene voglia di crimpare scatta la smania di Spinoza, improvvisamente ti viene da leggere il noto pensatore riuscito nell’incredibile impresa di stare sulle balle sia ai cristiani che agli ebrei.

Soprattutto, soprattutto, il DVD di Altrimenti ci Arrabbiamo.

Ecco, Tutte queste cose si possono comprare più o meno con dieci euro.

Che è il prezzo per diventare soci di Salvaiciclisti-Roma.

E non opiniamo certo sull’utilità degli oggetti summenzionati; a parte forse Spinoza, che a naso emana, a discapito della sua mente finissima, una certa alea di sfiga.

Ci proponiamo qui solamente di spiegarvi a cosa serve l’iscrizione a Salvaiciclisti Roma.

Con quei dieci euro noi quest’anno abbiamo fatto sostanzialmente il possibile per tornare a casa vivi.

Noi, tutti i ciclisti romani, e un po’ forse pure dei pedoni.

Il biciplan di Salvaiciclisti-Roma per il PUMS
Il biciplan di Salvaiciclisti-Roma per il PUMS

Abbiamo elaborato un biciplan per Roma, un progetto per lo sviluppo della mobilità cittadina che privilegia gli spostamenti ecologici e protegge le fasce più deboli di cittadini, i ciclisti e i pedoni. Il biciplan lo abbiamo proposto ai cittadini durante la consultazione pubblica promossa dal comune di Roma per raccogliere idee per il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. II biciplan è arrivato secondo fra le proposte più votate, grazie alla promozione nostra e di tante altre meravigliose realtà associative del ciclismo urbano romano. Poi misteriosamente il nostro progetto è sparito dalla classifica, puf. Sicuramente per colpa di Putin che come ognun sa di notte fa finta di vedere i siti porno russi mentre in realtà sabota la Raggi. Lo abbiamo fatto notare all’amministrazione, che non se ne era accorta, e che ha provveduto a rimettere il piano della ciclabilità al suo posto e ad arrestare Putin con una task force giunta direttamente dal Guatemala. Grazie al trionfo della giustizia internazionale e al Biciplan, Roma adesso finanzierà un piano che prevede un bel po’ di ciclabili e più spazi per i pedoni.

Escila

Abbiamo fornito oggetti, materiali e pensiero per la Bicifestazione e per i le prime sperimentazioni di #vialibera, gli esperimenti di pedonalizzazzione domenicale di alcune strade di Roma.

Poi abbiamo importato a Roma #30giorniinbici, un nuovo modo cazzeggiare fra di noi e per convincere i più timidi a tirare fuori la bici dalla cantina quando arriva la primavera. Ci è piaciuto talmente tanto che l’anno prossimo lo rifacciamo.

A febbraio abbiamo detto: NO2, NO grazie! e abbiamo sparso per Roma centinaia di provette per misurare la qualità dell’aria, quanto biossido di azoto respiriamo quando la mattina apriamo le finestre per far prendere aria al materasso. Sui balconi, fuori dalle finestre, in mezzo al traffico, che poi è dove i cittadini romani trascorrono beatamente le loro esistenze. Non abbiamo barato, non abbiamo messo la provetta, che ne so, in cima al Gianicolo, vicino alla Vaccareccia nel Parco della Caffarella o fra i pini di Villa Borghese: no, noi le provette le abbiamo messe davanti alle scuole, a Via dell’Amba Aradam, a Viale marconi, a Piazza gondar. E com’è, come non è che cosa è saltato fuori? Che l’aria di Roma è fuorilegge, che i motori diesel dovrebbero essere banditi, ma non nel 2025: ieri. Questo esperimento non ci è piaciuto tanto come andare #30giorniinbici tutto l’anno, ma anche questo l’anno prossimo vogliamo rifarlo, perché se respiriamo morte, almeno lo vogliamo sapere.

Infine alcune male lingue dicono che noi siamo pure quelli che di notte vanno a dipingere le ciclabili clandestine nelle strade dove i ciclisti rischiano troppo la vita. Ciclabili che poi gli automobilisti rispettano serenamente, i ciclisti sono finalmente sicuri, e poi arrivano i vigili a cancellarle. Che erano costate ore di sonno e euri di vernice; poi alcuni dicono che fare colazione alle cinque del mattino in baracci male in arnese con la città senza macchine ripaga ampiamente. Ma non possiamo saperlo, perché non siamo stati noi.

Insomma, facciamo quello che possiamo. Non è molto, lo sappiamo. Non è per niente molto in realtà, quest’anno sono morti sei ciclisti sulle strade di Roma. Sei. E già eravamo quattro stronzi. Alcuni di noi li conoscevano. Alcuni di noi li amavano.

Però ci proviamo a fare quello che possiamo, e se ci aiutate e vi iscrivete faremo di più; nel modo in cui ci piace farlo, con le manifestazioni pacifiche dove lasciamo tanti colori e neanche una carta per terra, come la Bicifestazione. Col sorriso, con grazia, la bici ci ha insegnato così. Non siamo capaci di imbruttire, di dire altrimenti ci arrabbiamo.

Siamo dei fregnoni, al massimo muoriamo.


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Salvaiciclisti-Roma, associazione per ciclisti urbani, promuove l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento a Roma dialogando con i cittadini, le aziende e le amministrazioni. Diventa socio