FURTI DI BICI: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE - Salvaiciclisti Roma

FURTI DI BICI: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE

“Il derubato che sorride ruba qualcosa al ladro, ma il derubato che piange ruba qualcosa a sé stesso” (Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno, “Che cosa sono le nuvole”). Sì, ma provateci voi a sorridere quando al posto della vostra bici ritrovate una catena spaccata o un palo sradicato.

E se non per il valore economico (mai, nel mio caso), per una questione affettiva: alla bici rimane attaccato un pezzo della nostra anima, e non parlo solo delle chiappe. Ricordi, viaggi, sudate condivise.

Quella che segue è dunque una serie di consigli per evitare il furto della vostra bici, e su cosa fare dopo aver subìto un furto.

PREVENZIONE DEI FURTI

  1. Nessuna bici legata all’esterno è al sicuro al 100%. Con questa affermazione non voglio scoraggiare nessuno, semplicemente dire che la catena indistruttibile non esiste. Esistono solo catene molto resistenti che costituiscono di per sé un deterrente al furto. Va considerato che la maggior parte dei furti avviene in una manciata di secondi, quindi un lock robusto resisterà abbastanza da scoraggiare il ladro da passare tanto tempo ad armeggiare in strada;
  2. se hai modo, porta la tua bici in casa per la notte. Chi ha possibilità di un garage sarà comunque più sicuro di chi la lascia in strada, ma molte sono le notizie di furti anche in questo caso.
  3. lascia la tua bici in zone affollate, vicino a telecamere, sempre per il minor tempo possibile. Un angolo buio renderà più facile il furto, rispetto a una via di scorrimento;
  4. scegli bene il tuo palo o rastrelliera. “Saggia” la resistenza del supporto al quale leghi la tua bici! Molti pali sono cedevoli e sradicabili.
  5. lega bene la tua bici! Può sembrare scontato, ma l’esperienza quotidiana dice che non lo è affatto: se leghi la ruota anteriore della tua bici, al tuo ritorno probabilmente troverai la ruota anteriore. Ma senza bici intorno. Se puoi, lega almeno telaio e ruota anteriore insieme (l’ideale sarebbe avere almeno due lock, uno per il telaio e uno per le due ruote, c’è chi lega anche il sellino);
  6. scegli un lock di qualità. Risparmiare sulla protezione equivale a non risparmiare sulla prossima bici, a furto avvenuto. Senza dubbio Kryptonite e Abus offrono i prodotti migliori sul mercato; sulla tipologia di lock esistono poi opinioni differenti. Personalmente preferisco l’U-Lock, ma c’è chi pensa siano più sicure le catene snodabili In ogni caso, evita qualsiasi prodotto sotto i 30€, specie quelli a combinazione.
  7. se puoi, lega la tua bici sollevata da terra. Molto spesso, per forzare un lock viene fatta leva appoggiandosi a terra, per cui se la bici è posta in alto sarà difficile o impossibile farlo;
  8. se hai una bici di valore, puoi valutare un antifurto GPS. Ne esistono vari sul mercato, e sono in grado di tracciare e localizzare la bici dopo il furto.
  9. prendi nota del numero di telaio, o fanne incidere uno in un punto poco visibile del telaio. Questo accorgimento è utile per dimostrare la paternità della bici in caso di ritrovamento. Se li hai, conserva i documenti di proprietà della bici.
  10. In assenza di quanto al punto 9, fotocopia il tuo documento di identità, mettilo sotto plastica, arrotolalo e mettilo nel tubo sella.  
  11. Rendi riconoscibile la tua bici. Se per te ha un valore affettivo, personalizzala in modo che diventi inconfondibile – e quindi difficilmente rivendibile. Falle tante foto, condividile con gli amici, sui blog, rendila un feticcio. Crea e memorizza ogni suo segno particolare, specie quelli difficilmente asportabili. A volte ci sono storie a lieto fine.
  12. Usa bici demmerda per spostarti dentro Roma. Il concetto di “bici da palo” è vecchio quanto il mondo, e rende pressoché inutili gli 11 punti precedenti. La bici buona te la tieni per le uscite da fighetto tutinato. Per i tuoi spostamenti urbani, se sai di doverla lasciare in giro, usa una bici che nessuno ruberebbe mai. O che se dovesse rubare, ti restituirebbe subito. Con quest’ultimo sistema, dei cinque furti di bici che ho subìto in vita mia, sono riuscito a ritrovarla quattro volte. E due di queste quattro volte riguardano la stessa bici, le altre due pure.

COSA FARE DOPO IL FURTO

Le prime ore sono importantissime. Teniamoci cinque o dieci minuti per le imprecazioni, quelli sono un bonus legittimo. Poi passiamo al contrattacco.

  • denuncia presso Carabinieri e/o Polizia. Indicate tutte le informazioni utili a disposizione: marca, modello, tipo bici, colore, numero telaio, segni particolari (portapacchi, parafango, graffi, adesivi, componentistica particolare e/o difficile da smontare, ecc.), luogo, data e ora del furto. Allegate foto il più possibile dettagliate alla denuncia, e se possibile i documenti di proprietà.
  • condivisione e passaparola. Fate girare foto e informazioni della vostra denuncia ovunque: social network, gruppi di segnalazioni bici rubate su facebook o sul web in generale (Rubbici o archiviobici), passaparola, allegando i vostri contatti e pregando la diffusione. Anche il buon vecchio volantino cartaceo, sempre con foto, meglio se a colori, può rivelarsi molto utile: vicino al luogo del furto, nel quartiere, per negozi di bici; il senso di comunità e solidarietà di chi pedala è sempre maggiore di quanto ci si possa immaginare.
  • ricerca telecamere che possano aver ripreso il furto. Chiedete a negozi, banche e simili nel luogo del furto.
  • ricerca per mercatini dell’usato o in luoghi in cui viene venduta merce sospetta. Sempre rubbici.it pubblica un elenco di luoghi sospetti in cui cercare la vostra bici in vendita, diviso per città. Il primo sabato e la prima domenica dopo il furto, solitamente verso l’alba, sono i momenti in cui c’è qualche flebile speranza di ritrovarla.

COSA FARE IN CASO DI RITROVAMENTO

Se riconosci con certezza la tua bici o quella di un amico che ha subìto il furto, legala col tuo lock per bloccarla, e chiama i Carabinieri. Denuncia alla mano, una volta dimostrata la proprietà della bici (il numero telaio e i documenti di proprietà sono i documenti più validi in questo senso, anche se mi è capitato di dimostrare che la bici era mia con la sola denuncia con foto allegata), potrà tornare in tuo possesso. Se la bici è in compagnia di qualcuno, la situazione si complica. La scelta migliore in attesa di far valere i propri diritti dal punto di vista legale è un amico grosso.

NELLA TESTA DEL LADRO

Si rubano bici essenzialmente per quattro motivi:

    1. perché vale molto, e si può rivendere; è il caso in cui è più difficile ritrovarla – e il più redditizio per chi ruba. DI solito quando una bici vale molto, viene trasportata all’estero il prima possibile. Anche in questo caso non si escludono i miracoli, ma a volte capita che le Forze dell’Ordine confischino gruppi di bici rubate, cercando i legittimi proprietari;
    2. perché vale poco, e si può rivendere; è un tipo di furto usa-e-getta, destinato a incassi piccoli (se una bici decente vi viene proposta a 20, 30 o 50 euro, diffidate). Proprio perché la bici può essere riconoscibile, ce ne si vuole sbarazzare il prima possibile, magari a chi non ha lo scrupolo o l’intelligenza di incorrere nella ricettazione; in questo caso si ha qualche speranza che qualcuno avvisti il nuovo proprietario a bordo della bici rubata, nei giorni immediatamente successivi al furto.
    3. perché alcuni suoi pezzi valgono, e si può smontare; questa categoria di ladri-meccanici è sempre più rara: “sezionare” una bici richiede uno sforzo – e una competenza – che rende il furto stesso poco conveniente. Va da sé che anche il riconoscimento è poco probabile, trattandosi di un puzzle.
    4. perché se ne ha bisogno, e la si può usare. In questo caso, torna. Tardi, magari anni dopo, ma ritorna. A me è successo sia a intervalli lunghissimi (tre anni, ritrovata in stato di abbandono, soltanto la catena spezzata) come brevissimi (il giorno dopo, ancora con il lock legato al telaio, slegata e davanti a una farmacia).

“Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”, diceva De Andrè. Però rubare una bici, a meno che non se ne abbia davvero bisogno, è proprio ‘na bastardata.


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