A Roma ci sono i 7 colli... Come affrontare le fatidiche salite (romane e non).
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A ROMA CI SONO I 7 COLLI… COME AFFRONTARE LE FATIDICHE SALITE (ROMANE E NON).

“Non faccio quella strada perché c’è quella salita impossibile”. “Non posso proprio usare la bicicletta, non riesco a fare le salite di Roma”. “Facile per te che sei allenato, ma io in salita non riesco a pedalare”.

Quante volte avete sentito queste frasi o le avete dette?

Fare una salita con una bicicletta con il cambio non è un’impresa da atleti, ma alla portata di tutti. Avete visto quei vecchietti cicloviaggiatori, con bagagli a non finire arrampicarsi su per le stradine di montagna? Vi sembrano atleti da giro d’Italia? Sanno semplicemente usare il mezzo su cui si muovono.

Quello che contraddistingue il ciclista professionista e chi la bicicletta la usa per spostarsi è il tempo. Per noi il tempo ha un valore relativo, cinque minuti prima o dopo cambia poco nella nostra vita, è il tempo di prendere un caffè in meno ma di ammirare con calma il mondo che ci circonda.

Ci sono poche regole da seguire e non ci sarà salita che vi fermerà, o quasi.

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Il rapporto giusto

La prima cosa è affrontarla con il rapporto giusto. Cambiate marcia prima di iniziare la salita, magari facendo scendere la catena su una corona più piccola rispetto a quella che usate in pianura ed avere quindi la possibilità di variare pignone posteriore per una regolazione fine del rapporto tra pedalate e giri di ruota.

Trovare al volo i rapporto giusto si acquisice con l’esperienza. Più salite si fanno migliore sarà la nostra scelta fin da subito.

Iniziata la salita interroghiamo il nostro corpo per capire se saremo in grado di arrivare in cima. La pedalata dovrà essere fluida, con uno sforzo moderato, non molto superiore a quello che facciamo in pianura, il respiro e i battiti cardiaci alterati ma costanti.

Il ritmo costante

Il numero di pedalate deve essere costante, intorno alle 60-70 al minuto, se sono superiori il battito cardiaco salirà e con lui l’affanno, per cui occorre passare ad un rapporto poco più duro, rilasciando leggermente i pedali a spostando la catena su un pignone più piccolo o una corona più grande tramite i cambi. Se il numero di pedalate è inferiore occorre passare ad un rapporto più agile facendo l’inverso, cioè scegliendo un pignone più grande o una corona più piccola.

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Foto Credits

Adesso stiamo salendo, il numero dei battiti del cuore è aumentato, ma è al momento costante. Il respiro è accelerato ma anche lui costante, una gocciolina i sudore cola dalla nostra fronte. Ecco siamo a regime, potremmo varcare qualsiasi passo dolomitico. E’ solo questione di tempo, non siamo dei professionisti ma degli esseri umani che hanno deciso di usare le proprie forze amplificate dalla bicicletta per spostarsi e superare la salita.

Io peso sopra gli 85Kg, la bicicletta che uso per viaggiare pesa più di 16Kg con tutti gli accessori e a volte ho un bagaglio di 20-25Kg, ma non mi fermo. Butto dentro l’arrampichino, quella corona piccola piccola con il pignone grande dietro e salgo. Le persone a piedi mi superano in salita, sono più veloci loro, ma è solo una questione di tempo, in cima ci arriverò.


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