Il 23 febbraio ci vediamo al palo di Eva - Salvaiciclisti Roma

Il 23 febbraio ci vediamo al palo di Eva

Ieri è stata una giornata convulsa, perché ACI e FCI hanno mostrato in modo chiaro quali sono le loro posizioni in merito alla Mobilitazione “E’ emergenza stradale” del 23 Febbraio 2020. Non la chiameremo “Rispettiamocinstrada” perché questo hashtag, nato come parte di un discusso logo, è stato fatto diventare da questi soggetti un manifesto che non è quello, in cui si sono riconosciute più di 200 associazioni, inviato all’attenzione del Presidente della Repubblica, e sul quale lo stesso ha espresso una chiara condivisione.

Questo colpo di mano di ACI e FCI hanno fatto giustamente infuriare gli utenti deboli della strada, che vivendo la strada ogni giorno come parte più in pericolo ed esposta, non vogliono assolutamente essere equiparati a quelle tonnellate di ferro che gli corrono a breve distanza, ed invece si sono ritrovati a esser considerati, parimenti, responsabili del pericolo da altri causato, per una sorte di etica sociale che ha il sol fine di non offendere nessuno.

Ebbene no, noi non siamo d’accordo, perché se è vero che i morti son tutti uguali, le cause che ne hanno determinato la dipartita no!

Anche altri promotori, su nostro impulso, sottolineano  che rimane centrale il sottoscritto documento condiviso.

Non ci interessa il merito di questo ruolo, ma che tutti insieme si urli:

E’ EMERGENZA STRADALE : #BASTAMORTINSTRADA!

 

SENZA DEMOTORIZZAZIONE NON C’È SICUREZZA STRADALE

Come si arriva concretamente a zero morti? Non certo con proclami e poco velate accuse che, non appartenendoci,  rinviamo, con gli interessi, al mittente, ma come facciamo sempre: con dettagliate denunce, chiedendo l’intervento necessario delle Istituzioni preposte ed offrendo soluzioni oculate, individuate da chi la vita la vede in pericolo ogni giorno.
Siamo abituati ,vivendo la strada anche coi suoi pericoli, a guardare i dati, analizzarli ed imparare, anche da chi, in Italia e fuori, sta portando a casa successi contro questa strage quotidiana.

Il 23 febbraio 2020 è un giorno importante, noi dobbiamo essere ai FORI IMPERIALI e stare con le persone alle quali apparteniamo, cioè la parte debole degli utenti della strada: bambini che non possono vivere la strada,  ambiente di incontro per eccellenza, da soli – a piedi o in bicicletta – senza correre il pericolo di essere investiti; disabili ed anziani di fatto agli arresti domiciliari, in quanto ostaggi della prepotenza di chi con un motore si sente padrone delle strade; ciclisti accusati di essere d’intralcio, accusa falsa e tendenziosa, in quanto rappresentando un ostacolo inamovibile che impedisce la marcia, esso può essere posto in essere solo da un ingombrante mezzo a motore lasciato in sosta vietata o intrappolato in un ingorgo stradale dai suoi simili causato.

Non siamo disposti a cedere la piazza: né a chi rappresenta coloro che il problema l’ha creato, cioè l’ACI; né a chi, come la FCI, per meri interessi anche economici, nonostante sappia, accetta tutto ciò, andando così in direzione opposta a tutte le Federazioni Ciclistiche delle altre nazioni. Lasciamo entrambi nei loro show televisivi e mediatici a parlar del nulla.

Noi invece Vi invitiamo TUTTI il 23 febbraio 2020 alle ore 11,00, ai FORI IMPERIALI sotto il palo di EVA, che di violenza stradale è morta ed a seguito della quale è nata SALVAICICLISTI Roma, alla MOBILITAZIONE sulla SICUREZZA STRADALE DELLE UTENZE DEBOLI, per confrontarsi, decidere azioni insieme, ironicamente rappresentare l’emergenza, NON ABBIAMO BISOGNO DI PALCHI per elevarci sugli altri, ci basterà una cassa e un microfono perché chi vuole possa proporre, gli altri possano sentire e tutti insieme agire.