Sicuri in bicicletta. La diffida. - Salvaiciclisti Roma

Sicuri in bicicletta. La diffida.

Le rete di associazioni per la mobilità nuova inviano una lettera di diffida a Federazione Ciclistica e Fondazione ANIA.

Una spettacolare sequenza di falsità e luoghi comuni, senza alcun riferimento ai reali pericoli della strada: questa è la campagna “Sicuri in bicicletta” inspiegabilmente promossa dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI) e Fondazione ANIA in collaborazione con Ministero dei Trasporti e Ministero dell’Interno.

Per questo le associazioni italiane che promuovono lo sviluppo della mobilità in bicicletta hanno diffidato FCI e ANIA a ritirare la campagna. La lettera di diffida è stata inviata congiuntamente da Salvaiciclisti-Roma, Salvaiciclisti-Bologna, FIAB, Associazione Ciclonauti, Vivinstrada, Fondazione Luca Guccione e dalla testata Bikeitalia.it.

Nella campagna di FCI e ANIA, non un cenno alla velocità delle automobili, alla disattenzione di chi guida, all’assenza – nel Codice del Strada – di norme specifiche per la tutela degli utenti più fragili dell strada; non un cenno ai comportamenti che uccidono un persona in bicicletta ogni 35 ore sulle strade italiane.

Al contrario, la campagna abusa di stereotipi denigratori, muovendo in direzione contraria agli indirizzi europei e alla recente legislazione italiana per lo sviluppo della mobilità in bicicletta.

“Sicuri in bicicletta” è una campagna anacronistica, ed è incredibile che il Ministero dei Trasporti, dopo aver partecipato alla successo della Legge per lo sviluppo della mobilità in bicicletta, abbia dato supporto a questa iniziativa.

Abbandoniamo l’epoca oscura della violenza stradale e potremo – tutti – muoverci sicuri in bicicletta.

A.P.S. Salvaiciclisti-Roma

Rete Vivinstrada

A.P.S. Salvaiciclisti-Bologna

F.I.A.B. Onlus

Associazione Culturale Ciclonauti Onlus

Fondazione Luigi Guccione Onlus

Bikeitalia.it


Credits Copertina


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