IMPARA A SFIDARE I TUOI LIMITI | Salvaiciclisti Roma
Terra dei fuochi

IMPARA A SFIDARE I TUOI LIMITI

Circa 230 km separano Via dei Fori Imperiali da Piazza San Domenico, Napoli. Poco più della lunghezza media di una tappa del giro d’Italia. Per un ciclista sportivo, si tratta di distanze ordinarie.

Ma cosa accade se un gruppo di ciclisti urbani romani decidono di inforcare le biciclette e andare a mangiare una pizza a Napoli?

L’ho scoperto sabato scorso, sfidando me stesso, i miei limiti e i miei preconcetti. A me che uso la bicicletta per andare al lavoro, accompagnare i bambini a scuola, uscire la sera con gli amici, partecipare alle meravigliose pedalate romane, 230 km di distanza Roma-Napoli in un giorno appaiono come una distanza siderale.  Impossibile.

E invece no, ho scoperto che non è così.

Come è stato possibile farlo

E’ possibile, con mezzi ordinari e senza un particolare allenamento, partire intorno alle 5.00 del mattino dal Colosseo e arrivare al centro di Napoli in serata per un pizza.

Della follia sono responsabili Claudio Mancini e Piero Ventura, che già qualche mese fa si erano avventurati in esplorazione.

Cito le regole d’ingaggio che Claudio ci aveva proposto per partecipare alla sfida:

Qui non c’è NULLA di organizzato, solo la velleità di coprire una distanza relativamente estesa col caldo.

Il programma è una farsa basata sui tempi del giro di ricognizione mio e del Ventura fatto a metà marzo, in più va considerato il caldo di giugno e il fatto che siamo più vecchi di tre mesi.
In linea di massima, dicevamo, è una non-gara a selezione darwiniana, quindi chi vuole si fa un pezzo in treno e chi vuole provare a farla tutta non aspetta gli altri, o li aspetta finché può coi tempi, sennò in un giorno non ce la si fa.
Ovviamente ci teniamo in contatto su questo evento Facebook o per telefono.

Insomma, una sfida contro se stessi.

E’ come guardare un film

E’ difficile mettere in fila le immagini che hanno attraversato la giornata.

Uscire da Roma con le prime luci dell’alba, i bar lungo la strada, i pini della via Appia, le forature, le salite sotto il sole, il mare all’improvviso, le strade di campagna attraverso la Terra dei Fuochi, i temporali improvvisi, ancora forature, forature sotto la pioggia, oppure forature al buio e sotto la pioggia, Napoli e la vita notturna in strada, Napoli e i quartieri spagnoli. I maledetti sampietrini di Napoli.

Il Cibo

E’ più facile elencare quello che ho mangiato durante la giornata. Il cibo è stato il filo rosso che ha unito le tappe e ci ha permesso di arrivare a destinazione contenti e felici. In ordine:

  • Danese con crema calda e mele, caffè
  • Torta ai frutti di bosco
  • Calamari fritti e frittura mista in scapece, birra
  • Birra, assaggio di tiella con polpo
  • Babà
  • 1 kg (un chilo) di albicocche
  • Frittata di pasta e pizza con la mozzarella di bufala, birra
  • Birra
  • Mojito
  • Calamari fritti
  • Baccalà fritto
  • Sfogliatella

In Italia, la varietà di sapori che 230 km di strada sono in grado di offrire è straordinaria. Le albicocche di Mondragone mi hanno ricordato quelle che staccavo dall’albero dei miei nonni.

Iniziare un cambiamento

Qualsiasi siano i nostri limiti e i nostri preconcetti, sfidarli è il primo  passo necessario per iniziare un cambiamento. Molti a Roma sono convinti – profondamente convinti – che sia impossibile adottare la bicicletta come mezzo di trasporto.

Mettiti alla prova. Accetta la sfida con te stesso.

Scoprirai di essere in grado di fare cose straordinarie.


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