LA BICI TI CAMBIA
Giandomenico

LA BICI TI CAMBIA

Oggi, dopo tantissimo tempo (da marzo) sono andato in ufficio in bicicletta. Non è stato difficile, le gambe andavano da sole e la bici conosceva perfettamente la strada.

Ogni buca era sempre al suo posto, l’incrocio di piazzale Dunant mi attendeva con i suoi pericolosi cambi di corsia, le auto in doppia fila a via di Donna Olimpia restringevano pericolosamente la carreggiata e i cani sciolti a villa Pamphili erano li, come sempre, pronti  a passarmi accanto alle ruote della bici… bene, tutto è come prima e non mi sono perso nulla.

Dal 28 aprile 2012

Utilizzo la bicicletta in ambito urbano dal 2012, anno della famosa manifestazione del 28 aprile di Salvaiciclisti ai Fori Imperiali. Poi c’è stato lo stimolo delle prime European Cycling Challenge, tutti gli amici conosciuti e le numerose pedalate fatte insieme per la città.

La bici mi ha cambiato molto, nel fisico prima di tutto, facendomi perdere qualche chilo di troppo. Ma, soprattutto, nella testa e nello stile di vita; la bici è tutto questo ma anche molto più.

Permette di pensare mentre si pedala in solitaria tra i parchi o le strade della città. Anche il traffico urbano diventa un sottofondo al nostro piccolo mondo fatto di pensieri in libertà su se stessi, la propria vita e la giornata che, andando al lavoro, sta iniziando.

La bici stimola il cervello e spinge oltre la nostra capacità organizzativa: in auto siamo abituati a portare di tutto e anche di più, la bici obbliga ad una riduzione delle cose superflue e alla concentrazione sulle cose essenziali, si, le cose essenziali da portare con e dentro di noi.

Inoltre, nel mio caso, la bicicletta mi ha permesso di pensare alle cose essenziali della vita e mi ha permesso di affrontare con maggiore serenità alcuni cambiamenti della vita, cambiamenti che, preso da una vita più convulsa e stressante, avrei rimandato nel tempo, ma il tempo passa e le decisioni vanno prese comunque.

Oltre ad aver eliminato l’involucro di metallo dell’auto, ho eliminato anche quello di cemento dell’abitazione, vivo in barca e mai scelta fu più consapevole.

Venendo in ufficio oggi mi sono emozionato, si, la bici è tutto questo e molto di più.

Riguardo le cose pratiche, vorrei poter continuare ad andare al lavoro in bicicletta anche ora che vivo in barca a Fiumara (Ostia) ma gli orari in cui è possibile portare la bici sul trenino della Roma Lido sono davvero impossibili. Il trasporto delle bici in partenza da Ostia, è consentito solo fino alle 7 di mattina ed è davvero troppo presto, purtroppo. Eppure una domanda potenziale da Ostia a mio parere c’è, e spero che qualcuno prima o poi se ne renda conto. L’alternativa è ovviamente la bici pieghevole (anche se la mattina il trenino è comunque pieno all’inverosimile), ma qualcosa di serio costa sempre un po’ e al momento ho altre priorità.

Vivendo fuori Roma, la puzza e il traffico della città assume connotati ancora più negativi. Ogni volta che ci vengo mi chiedo come si possa continuare ad usare l’auto in modo così massiccio. Le alternative (nella buona parte dei casi) ci sono, bisogna solo cercare di pensare autonomamente con la propria testa senza farsi soggiogare dalle martellanti pubblicità delle case automobilistiche e, in generale, dallo stile di vita consumistico che ci è stato inculcato fin dalla nascita (per chi ancora non l’avesse letto, “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley può aiutare a capire).

roma ostia

Direte: “si, ma la bici a Roma è lenta, si suda, è pericolosa, ecc. ecc.”…

Devo rispondere punto per punto? Va bene, cercherò di farlo:

1) no, la bici è il mezzo più veloce che esista e l’auto è il più lento. Oltre alla minore velocità media dell’auto bisogna tener conto anche dei tempi necessari a trovare il parcheggio. Con la bici, inoltre, è possibile percorrere itinerari alternativi più brevi e magari meno trafficati; inoltre, un’attività fisica giornaliera come questa permette di evitare la palestra e quindi di risparmiare ancora altro tempo (e soldi);

2) l’importante è vestirsi a cipolla e non coprirsi troppo. Nonostante io lavori in una grande azienda, la bicicletta non è considerata come un mezzo per arrivare in ufficio. Non ci sono né stalli, né spogliatoi. La soluzione che ho trovato è stata quella di utilizzare un armadietto per tenere i vestiti per l’ufficio. E utilizzo il bagno dei disabili (più grande e comodo e con il lavandino) per lavarmi almeno la parte superiore del corpo; richiede un po’ di adattamento ma si può fare;

3) purtroppo si, l’automobilista medio romano non rispetta il CdS. E non pone alcuna attenzione all’utenza debole della strada (ciclisti e pedoni). Diciamo che bisogna essere un po’ scaltri e bisogna sapersi destreggiare tra i cambi di corsia, gli attraversamenti agli incroci, le auto in sosta in doppia fila ecc. E’ inutile negare che serve un po’ di allenamento. Saper andare in bicicletta non significa che si riesca a pedalare in sicurezza nel traffico romano. Per imparare a destreggiarsi, aiuta senz’altro partecipare almeno inizialmente alle pedalate di gruppo. Come quella della Luna Piena, la Critical Mass e molte altre organizzate da attivissimi gruppi di ciclisti urbani romani. Da ultimo, è necessario considerare percorsi alternativi rispetto a quelli normalmente fatti in auto. Roma è piena di parchi ed è molto comodo utilizzarli per spostarsi da una parte all’altra della città.

Una parola sulle ciclabili

A Roma ci sono (per quanto ne sappia) solo ciclo-pedonali.  Il che significa che la sede è condivisa tra bici e pedoni. Quindi l’utilizzo delle ciclabili avviene solo a discrezione del ciclista. Nessuno potrà mai opporvi che state utilizzando la strada invece di una ciclabile, magari dissestata e utilizzata da pedoni con cani, carrozzine ecc.

A mio parere, l’unica vera e comoda ciclabile è la lungotevere che permette di attraversare la città evitando rumori e puzza delle strade sovrastanti. Le altre sono solo ciclabili abbozzate, pericolose anche nelle intersezioni con la strada, sostanzialmente lente e utili solo per le passeggiate domenicali.

Per farla breve, la bici per me ha rappresentato molto, sia a livello di cambio di vita che di miglioramento dello stato fisico. Non è solo un oggetto meccanico, è molto di più!

Un abbraccio a tutti voi e a presto in bici.

Giandomenico


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