Roma, biossido di azoto: l'aria fuorilegge causa un morto ogni 3 giorni - Salvaiciclisti Roma

Roma, biossido di azoto: l’aria fuorilegge causa un morto ogni 3 giorni

Biossido di azoto a Roma:

l’aria fuorilegge causa un morto ogni 3 giorni,

valori oltre i limiti per almeno il 27% dei cittadini

Scienza partecipata e machine learning per mappare il biossido di azoto nella Capitale.

Secondo un’elaborazione dei dati della campagna NO2, No Grazie,

il 100% dei romani respira una quantità di biossido di azoto dichiarata nociva

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

[NELLA CARTELLA STAMPA: FOTO, MAPPE E APPROFONDIMENTI]

L’aria che si respira a Roma causa, ogni anno, 120 morti premature (quasi una ogni 3 giorni), per il superamento del limite di legge sul biossido di azoto di 40 μg/m³, e 2683 se si considera la soglia di 20μg/m³ stabilita dall’OMS.

Almeno il 27% dei cittadini di Roma vive in zone della città dove le concentrazioni di NO2 superano i 40μg/m³. Secondo i dati raccolti, inoltre, il 100% dei cittadini della Capitale è cronicamente esposto ad un livello di NO2 superiore a 20 μg/m³, soglia alla quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce effetti nocivi per l’organismo umano.

Lo studio

I dati presentati si basano sull’elaborazione delle rilevazioni della campagna “NO2, No Grazie”, svoltasi a Roma nel febbraio 2018, in una mappa del biossido di azoto a Roma realizzata oggi con tecniche di machine learning. L’elaborazione è un modello LURF (Land Use Random Forest) prodotto dagli studiosi del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio che predice la concentrazione dell’NO2 nei punti non direttamente campionati nel corso del progetto di citizens science, sulla base di parametri legati alla conformazione urbana e ai flussi di traffico. Nella mappa viene visualizzato l’inquinamento romano quartiere per quartiere.

Le persone che vivono nell’area urbana di Roma sono esposte al biossido di azoto che deriva per la maggior parte dal traffico stradale.

Studi e ricerche in tutto il mondo hanno stabilito che respirare aria inquinata ha conseguenze sulla salute umana, specialmente su quella delle persone maggiormente suscettibili agli effetti dell’inquinamento atmosferico: i bambini, gli anziani e le persone con patologie cardiovascolari e respiratorie.

A partire dalla soglia dei 20 μg/m³ e su base annuale, per ogni 10 µg/m³ di biossido di azoto aggiuntivi si verifica un incremento della mortalità del 5,5% e un incremento del 21% nella frequenza dei sintomi di bronchite nei bambini asmatici. Anche a breve termine, un incremento di 10µg/m³ della media giornaliera (24h) di biossido di azoto determina un aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie del 1,8%.

A ogni 10 µg/m³ di incremento nel livello del biossido di azoto nell’aria si ricollega una maggiore incidenza (2%) di tumore al seno nelle donne in menopausa (1).

La letteratura scientifica menziona inoltre, in collegamento all’esposizione al biossido di azoto, effetti nocivi sul feto, come riduzione di peso alla nascita, impatti sullo sviluppo polmonare dei bambini, e danni al sistema cognitivo dei più piccoli e degli anziani.

NO2 NO GRAZIE

NO2 No Grazie” un progetto di scienza partecipata promosso a Roma da Cittadini per l’Aria con Salvaiciclisti Roma.

È stato realizzato nel 2018 nella capitale grazie alla partecipazione di 150 volontari che hanno misurato le concentrazioni di biossido di azoto mediante un campionatore passivo collocato a circa 2,5 metri di altezza, vicino a casa, all’ufficio, alla scuola.

Nonostante alcuni limiti metodologici, quali aver eseguito la campagna di misura in un periodo dell’anno caratterizzato da condizioni climatiche particolari (forti piogge, neve), il posizionamento dei misuratori in punti non selezionati a priori per ottimizzare le differenze spaziali delle concentrazioni di NO2 (che possono aver portato ad una sottostima delle reali concentrazioni di NO2 a Roma), l’impatto sulla salute emerso esiste ed è importante.

I commenti ai risultati

Occorre” dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria “dare nuovo impulso alla mobilità davvero sostenibile nelle città italiane, partendo dalla Capitale che rappresenta il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. I dati presentati oggi, che rappresentano il danno derivante dall’esposizione dei cittadini di Roma al biossido di azoto, evidenziano solo una parte del gravissimo danno che deriva dalla violazione di legge. A fronte delle morti premature ci sono, per esempio, danni allo sviluppo dei bambini che li accompagneranno per tutta la vita. Le città in tutto il mondo lo stanno facendo:

serve  eliminare al più presto i diesel e i veicoli più inquinanti che ammorbano l’aria di Roma, riducendo il più possibile il traffico per ottenere i benefici di una migliore qualità dell’aria e della vita.”

“La tecnologia ha fallito:” aggiunge Paolo De Luca, referente della campagna ‘NO2, NO Grazie’ per Salvaiciclisti-Roma “i diesel anche di ultima generazione continuano ad emettere in strada grandi quantità di biossido di azoto, e il risultato danneggia tutti, come dimostra lo studio scientifico presentato oggi.  Purtroppo siamo diventati più esperti nello studiare i danni, che non nel prevenirli.

Chiediamo all’amministrazione capitolina un’attenzione particolare e misure di divieto di circolazione dei diesel come già avviene in tante città europee, e a breve anche a Milano“.

Commenta invece così Francesco Forastiere, epidemiologo e consulente Organizzazione Mondiale della Sanità sui problemi dell’inquinamento atmosferico. “Da anni l’inquinamento atmosferico da traffico urbano a Roma, in particolare dovuto ai mezzi diesel, causa malattie e morti premature. Per anni le priorità della città sono state il sostegno al trasporto pubblico, la limitazione del traffico privato, la mobilità sostenibile, ma l’inerzia è continua. L’inerzia ha causato e continua a causare danni per la salute dei cittadini e costi enormi per la società.

Roma ha bisogno di politiche, di mobilità condivisa, di trasporti pubblici e di meno macchine (specie se diesel)”.

Note:

(1)  Andersen, Long-Term Exposure to Ambient Air Pollution and Incidence of Postmenopausal Breast Cancer in 15 European Cohorts within the ESCAPE Project; Environ Health Perspect. 2017 Oct 13;125(10):107005.


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